Scrivere ci fa sentire liberi. Liberi di esprimere le nostre emozioni, di comunicare le nostre paure, di dar forma ai nostri pensieri e di manifestare i nostri desideri.
Le parole sono come finestre sull’anima, ci conducono verso un viaggio senza fine attraverso il labirinto della mente, dove ogni virgola è un respiro e ogni punto è una pausa per riflettere, per esplorare le nostre vibrazioni più autentiche e scoprire la vera essenza della vita. Perchè scrivere è un’arte che trasforma l’ordinario in straordinario, che trasuda verità e bellezza in ogni riga. È un’arma potente, capace di cambiare il mondo con la forza del suo messaggio.
Ho avuto il piacere di intervistare Marco Messina, poeta e scrittore siciliano, che nel corso della sua carriera poetica e letteraria ha ottenuto vari premi e riconoscimenti.
Oggi scrive anche per il Corriere Nazionale Italiano, la Gazzatta Letteraria, la Gazzatta Filosofica, il Quotidiano Stampa Parlamento, il periodico culturale Radici e la rivista letteraria Cultura Oltre.
Dalle raccolte poetiche di Marco, traspare la sua sensibilità d’animo e si percepiscono le sue emozioni più profonde. Immergiamoci nel suo mondo e lasciamoci trasportare dalle sue parole.
Intervista a Marco Messina: pensieri, versi, parole per viaggiare dentro il suo cuore
1) Raccontaci un po’ di te e della tua esperienza professionale nel mondo della scrittura: quando hai cominciato a scrivere e a fare le tue prime pubblicazioni?
Ho iniziato a scrivere poesie a soli 7 anni. Sono cresciuto in un ambiente colto. A casa mia i libri non mancavano mai, soprattutto i grandi classici, sia della poesia che della prosa. Mio nonno Angelo Messina, anche lui un poeta che ha fatto carriera, mi regalò un libro a forma di lettera dei canti di Leopardi, prima ancora di studiarlo a scuola. Me ne innamorai subito. Quello fu il primo libro di poesie che lessi, parlando dei grandi classici. Ovviamente per quanto riguarda la poesia contemporanea, le mie prime letture furono proprio le raccolte poetiche di mio nonno. A soli 12 anni, proprio mio nonno mi spinse a partecipare ad un concorso nazionale di poesia, organizzato dall’accademia internazionale “Il Convivio”. Scelse lui una delle mie ultime poesie scritte, si intitolava “Volare” e rimase poi inedita nel tempo. Con quella poesia vinsi il primo premio. A comunicarmelo fu proprio mio nonno che aveva creduto in me, forse in fondo sapeva che ce l’avrei fatta. Credevo inizialmente che fosse uno scherzo ad essere sincero, invece era tutto vero. È stata davvero una grande emozione.
Da quel momento ho capito che quello era un segno del destino. Avevo capito che nella mia vita la poesia e la scrittura in generale avrebbero sempre fatto parte di me. Così a 24 anni iniziai la mia vera e propria carriera poetica, pubblicando nel 2015 la mia prima raccolta poetica “L’anima del pensiero” con la Montedit di Milano. L’anno successivo esce la mia seconda raccolta di poesie intitolata “Una vita in bianco e nero” con Irda Edizioni. Sono stati due libri molto apprezzati dal pubblico e dalla critica. Molte riviste letterarie, radio, blog, critici e giornalisti ne hanno parlato positivamente. Radio Etna Espresso Channel ha anche dedicato un servizio televisivo ad “Una vita in bianco e nero”. È stato davvero tutto emozionante, e senz’altro un’ immensa soddisfazione personale.
2) Si dice di te che la scrittura, ed in particolare la poesia, sia diventata la tua “ragione di vita”. Cosa significa per te scrivere e qual è il messaggio che vuoi trasmettere ai tuoi lettori?scrivere e a fare le tue prime pubblicazioni?
Scrivere per me è tutto. Quando scrivo respiro aria pulita, mi nutro delle emozioni di cui ho bisogno. È una salvezza in ogni momento di sconforto e di amarezza. È una salvezza in tutti i sensi. Senza scrivere mi sentirei vuoto, come se mi mancasse qualcosa, come se non sapessi più emozionarmi e riuscire ad emozionare. Ad un certo punto capisci che diventa davvero un bisogno ed una ragione di vita, una cosa essenziale per il proprio essere. Se nasci con quel bisogno di prendere la penna in mano e uscire fuori tutto ciò che hai dentro riempiendo la carta d’inchiostro, non puoi fare altrimenti, non puoi farne a meno. La scrittura, in particolare la poesia, mi ha dato molte soddisfazioni e ogni soddisfazione che riesco a raggiungere mi fa capire quanto la scrittura sia importante per me e quanto sia davvero la mia ragione di vita, ovvero ció per cui sono nato. Io penso che ognuno di noi nasce con dentro qualcosa, per fare quella determinata cosa, e io credo di essere nato proprio per fare questo.
3) Quali sono i principali temi che emergono dalle tue poesie e dai tuoi racconti?
Nelle mie poesie riesco a trattare diverse tematiche, come l’amore, la malinconia, la complessità umana, le problematiche sociali, la violenza sulle donne, la lotta contro la mafia, la redenzione, la perdizione della mente, il potere dell’inconscio, memorie storiche che narrano eventi drammatici e non. Dediche a personaggi che per me sono stati fondamentali nel mio percorso letterario ma anche di vita. Ovviamente non mancano di certo anche le dediche alle persone a me più care. Nella prosa preferisco cimentarmi su altri generi, proprio su quelli che non tratto nella poesia anche perché non sarebbero funzionali allo stesso modo. Parlo di generi come il thriller, il noire, l’horror, l’avventura e il fantasy. Sono generi che ho sempre amato trattare in prosa. Ciò che amo leggere in prosa, amo scriverlo. La stessa cosa vale per la poesia.
4) Quali autori o poeti rappresentano una fonte significativa di ispirazione per te durante l’elaborazione di un testo poetico o narrativo?
Per un testo poetico, mi sono sempre ispirato molto a Giacomo Leopardi, per alcuni componimenti. Per le poesie d’amore sicuramente a Neruda, a Baudelaire e Prevert. Amo molto anche lo stile di Pasolini e di Alda Merini. Nelle mie poesie troverete sempre qualcosa legata a questi grandi autori. Per la narrativa invece dal punto di vista concettuale mi ispiro molto a Dostoevskij. Uno scrittore abbastanza simile a me, in termini di pensiero e ideologia. Per lo stile narrativo, seguo molto l’esempio di Stephen King e Jeffery Deaver. Per quanto riguarda le descrizioni ambientali o dei personaggi in alcuni casi mi ispiro invece allo stile di Lovecraft.
5) Qual è il tuo processo creativo e come gestisci il blocco dello scrittore, se ci sono dei momenti in cui ti senti meno ispirato?
Quando scrivo cerco di isolarmi dal mondo, dalla gente, dai social, da tutto ciò che mi può distrarre o disturbare. Questo vale sia per la poesia che per la prosa. Durante il giorno solitamente faccio fatica a scrivere, quindi spesso preferisco, quando posso, scrivere di notte o comunque in tarda serata, poichè è l’unico momento in cui regna maggiormente una pace e un silenzio che durante il giorno è impossibile avere. Il blocco dello scrittore viene a tutti prima o poi, ed è capitato anche a me. Ma sono sempre riuscito a ritrovare la giusta ispirazione per sbloccarmi. A volte è semplicemente questione di tempo e tutti i pezzi del puzzle vanno nuovamente al loro posto. Tutto si costruisce pian piano e con i giusti tempi. Mai avere troppa fretta. L’ispirazione non si cerca, ma si coglie.
6) Tra le tue raccolte poetiche ci sono dei versi che ti stanno particolarmente a cuore? Hai scritto e dedicato poesie per qualcuno di speciale nella tua vita?
Le dediche poetiche finora più speciali e più importanti sono sicuramente quella per mia figlia Sofia e per mio nonno. Il verso forse più importante, che è diventato anche un po’ il mio motto e potrebbe diventarlo per chiunque, é senza dubbio questo: “Non restare in disparte, fai della tua vita un’arte”. È un verso di una poesia che si intitola “Non aver paura” presente nella mia seconda raccolta poetica, “Una vita in bianco e nero”.
7) Stai già lavorando su una nuova raccolta poetica o un nuovo racconto?
Sto lavorando attualmente alla terza silloge poetica ormai in procinto di essere pubblicata, che racconterà in versi l’essenza del mio essere, l’universo del mio sentire, il mio punto di vista poetico. Racconterà di me più di quanto non abbiano già fatto le precedenti raccolte poetiche. Grazie a questa raccolta scoprirete davvero chi sono, come uomo e come poeta. È un’apertura totale della mia anima e del mio pensiero rivelata al pubblico che mi segue da sempre. Ma non è finita qui, perchè è già pronto il mio primo romanzo che a breve vedrà la luce.
Conclusione
Ringrazio Marco Messina per aver condiviso con grande entusiasmo la sua esperienza poetica attraverso questa intervista, fatta di pensieri, versi e parole profonde. A volte, leggere dei versi, o immergersi tra le pagine di un racconto che ci sta molto a cuore, è come guardare dentro se stessi.